I coltelli di Simone Raimondi
Mi chiamo Simone Raimondi, ho 41 anni e da 10 sono sposato con Denise che fin dall’ inizio mi ha incoraggiato e aiutato in questo affascinante percorso.
Ho iniziato ad accostarmi ai coltelli custom nel 2002 acquistando riviste del settore e poi recandomi al CIC show di Milano dove ho potuto “saggiare” dal vivo quello che vedevo nelle fotografie…
Sono rimasto molto colpito da diversi coltellinai stranieri e Italiani e dai loro lavori, ma quello che più mi ha colpito è stato il maestro Santino Ballestra e le sue creazioni in damasco forgiato.I suoi coltelli mi davano e tutt’oggi mi danno un grande senso di equilibrio e di forza, il suo damasco è di eccezionale qualità e funzionalità!
Ho chiesto al maestro Santino se potevo assistere ad una sessione di forgiatura e lui molto gentilmente mi ha invitato nel suo laboratorio per assistere alla “bollitura” dell’acciaio e alle successive fasi al maglio….Mi ha affascinato e intrigato assistere a questo processo inverosimile che è la forgiatura dei metalli….è l’unico caso in cui colpiamo ripetutamente e con forza un oggetto non per distruggere ma per creare e modellare!!
Fresco di questa esperienza, ho in un primo momento, acquistato una carteggiatrice “Vincent” per hobbisti che ancora ho nel mio laboratorio, un trapano a colonna e una pulitrice. Ho cominciato a sagomare coltelli “full-tang” e “narrow –tang” con tecnica “stock removal” (per asportazione) da barre di acciai facilmente reperibili in commercio. In un secondo momento ho adibito a forgia un vecchio camino nel garage rivestendolo con materiale refrattario alle alte temperature e ho cominciato a forgiare le mie prime lame in stile “brut de forge” usando acciai: C70, K720, AISI 440A, 440B, 440C , K100 e D2.
Questo accadeva nel 2003….
Nell’estate del 2004 ho acquistato una forgia a gas (che preferisco a quella a carbone per vari motivi) e ho cominciato i primi esperimenti di “bollitura”, le mie prime lame non avevano più di 80 lamine ma, non avendo l’ausilio di un maglio e lavorando nei ritagli di tempo che il mio lavoro principale mi concedeva, mi sembravano un’ infinità!!
Incoraggiato da mia moglie Denise, alla fine del 2004 mi sono licenziato dal mio lavoro e con i soldi della liquidazione ho acquistato un maglio autocompressore da 40 kg e una carteggiatrice con ruota da 25. Si sono poi aggiunti diversi “macchinari”quali una troncatrice per metalli, una sega a nastro per legni, una “spianatrice” con piano da 420 mm, diverse lime, raspe, punte, collanti etc…….
A febbraio del 2005 ho iniziato questa professione impegnandomi molto seriamente, ho iniziato a frequentare mostre di piccola e media importanza ed a pubblicizzare il mio nome e i miei coltelli sulle riviste specializzate.
Ricordo ancora con molta emozione il mio primo premio come “miglior coltello in damasco” nel maggio del 2005 alla mostra custom di Romano di Lombardia con un “boot dagger” in damasco san mai.
Ho imparato a molare (bisellare) da autodidatta, stessa cosa per le impugnature, ma non nego di aver ricevuto qualche consiglio dal maestro Ballestra soprattutto in materia di forgiatura, ma posso affermare che molta è farina del mio sacco conseguita con molte prove, molti fallimenti, tanta fatica e studi su diversi testi di metallurgia (fondamentali per sapere quali acciai combinare per ottenere un damasco funzionale).
Mi piace realizzare coltelli in damasco forgiato o in stile “brut de forge” con finitura satinata, per le impugnature solo materiali di prima qualità come l’ avorio fossile di mammuth e tricheco, radiche stabilizzate (acero, frassino, castagno, sambuco, noce) o legni duri come l’ebano, l’African blackwood (grenadille) e l’ Arizona desert ironwood (che adoro!!), mi piace l’idea di un oggetto odierno con un impugnatura di 10.000 anni fa magari arricchita con metalli come l’argento o il rame anticato. Molto spesso infatti decido il “design” di un coltello da fare in base al materiale che ho a disposizione.
Nel giugno 2006 sono entrato a far parte della CIC (Corporazione Italiana Coltellinai), nel giugno 2007 ho conseguito il titolo di “maestro della Corporazione” e con esso l’opportunità di esporre i miei lavori all’annuale knife-show di Milano organizzato esclusivamente per i maestri appartenenti alla corporazione sia italiani che stranieri.
A marzo del 2010 sono entrato a far parte della “Canadian Knifemakers Guild” come “voting member” (maestro) partecipando (ad esame superato) allo show annuale della guild e ricevendo il premio come miglior coltello in damasco (Viking Heart Dagger).
