I coltelli di Matteo Pusceddu

Sono Matteo, costruisco coltelli di tipo sardo campidanese dall’età di 15 anni.

Iniziai per caso, cercando di rimettere a posto un vecchio coltello ricostruendolo del tutto. Agli inizi, utilizzavo qualsiasi materiale di recupero: per le lame usavo le vecchie molle delle serrande, per i manici corna di capra fornite dagli allevatori. Tutto ciò, lo facevo con un trapano a manovella, una levigatrice tipo carro armato della BD, una morsa rottamata e delle lime. Nel 1998, partecipai alla mia prima mostra, ottenendo stranamente un discreto successo.

Ammiravo con gioia i lavori dei vari coltellinai presenti alla mostra apprendendo quanto più potevo; di fatto non ho un solo maestro, ma tanti, tutti i coltellinai che ho conosciuto sono i miei maestri. Per un certo periodo ho anche forgiato l’acciaio damasco con risultati più o me o accettabili, grazie anche ai consigli del maestro Giampaolo “Furitto” Cancedda di Guspini che, senza gelosie mi invitava da lui quando forgiava il damasco.

Per i miei lavori prediligo il corno di montone per i manici senza disdegnare altre essenze, per le lame invece i miei acciai preferiti sono i classicissimi c70 ed ma5mv. Per i collarini, ottone, alpacca, acciaio inox e sporadicamente mokume. A me non interessa che il coltello sia bello, prima di tutto, deve tagliare.

Matteo Pusceddu

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