I coltelli di Luca Pizzi

La mia preparazione proviene da studi artistici: diplomato al liceo artistico di Bergamo ho frequentato per 4 anni il politecnico di Milano alla facoltà di Architettura e successivamente l’Accademia di Belle Arti Carrara  di Bergamo. Pur ottenendo ottimi risultati non ho mai voluto conseguire una laurea perché non la ritengo  adatta alla mia figura d’artista. Più che esporre delle tesi ritengo la pura sperimentazione l’unico motore della mia arte.

Contemporaneamente al lavoro artistico che mi porta a lavorare insieme ad altri artisti, anche alla Biennale di Venezia, ho affinato le mie capacità nel campo metallurgico al maglio di Seriate presso la bottega di Benedetto Valoti insieme ai coltellinai forgiatori bergamaschi, diventando successivamente socio fondatore dell’omonima associazione culturale che si prodiga da anni alla divulgazione e all’insegnamento della realizzazione dell’acciaio damasco.

Ad aprire la strada alla  mia   conoscenza  metallurgica fu Cristian Moretti invitato nel 1995 al maglio di Seriate di  Benedetto,  a  presentare  la  sua  arte  di forgia da un illuminato arrotino, Eligio Ambrosioni della bottega del coltello di Bergamo.

Nel  1996 invito Henri Viallon sempre al maglio di Benedetto: posso dire che in queste due occasioni si può riassumere la storia e il senso della mia forgia.

In sostanza se con Moretti sono compresi i fondamenti della metallurgia dell’acciaio ai fini di una pura funzionalità, con Viallon si è unita l’estetica.

Successivamente, sotto la guida del maestro Benedetto mi si è aperta la strada della sperimentazione dell’acciaio damasco.

Luca Pizzi
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