I coltelli di Franco Vernazza

Sono Franco Vernazza.

Iniziai a fare attrezzi taglienti (non si potevano definire “coltelli” ) già nel lontano 1973, usando quello che trovavo ed avendo solo una minima idea di come dovevo fare.

All’epoca Internet non c’era e sbavavo dall’invidia di fronte a foto delle opere dei coltellinai, per me era impossibile capire come facessero, non avevo la ben che minima idea di dove reperire gli acciai, che macchine venissero usate: sapevo solo come riconoscere un acciaio da un pezzo di ferraccio ed era già tanto!

I miei attrezzi erano: lime, flessibile, carta vetrata ed un trapano a mano, tempra con i forni da carbon coke ( lavoravo in una cokeria…) ed i risultati? Li regalavo! Negli anni ho imparato tanto: da coltellinai conosciuti, dalle riviste (mitica Coltelli che Passione!) e molto anche dai miei errori.

Ora sono un Coltellinaio “vecchio”, continuo sempre ad imparare, a fare errori  ed a risolverli. Come quasi tutti ho iniziato con coltelli a lama fissa cercando di copiare al meglio, metodo che consiglio sempre a chi mi chiede come iniziare. Dopo aver fatto qualche pezzo alla ricerca di uno stile personale l’ho trovato con un tipo di bisellatura piana con ricasso semicircolare che uso nella quasi totalità delle mie opere, mi permette di riconoscere qualcosa fatto da me anche a metri di distanza.

Dal 1995 circa ho iniziato a fare anche coltelli chiudibili con blocco liner lock, anche qui ho avuto consigli da chi ne sapeva più di me, ho fatto errori, ho capito che errori facevo ed ho rimediato, sia con l’aiuto dei più esperti che con il mio cervello.

La mia tecnica di costruzione per questa tipologia di coltello richiede un numero minimo di pezzi, l’uso solo del titanio per le cartelle, un bassofondo nella lama per alloggiare parte dello spessore delle rondelle in teflon, una piccola sporgenza del tallone per l’apertura della stessa che mi permette di non usare nottolini (a mio parere disturbano la linea e la simmetria del pezzo), una molatura concava inclinata di circa 7 gradi per la zona di battuta della molla e l’uso di un pernetto d’acciaio in funzione di fermo lama sia in apertura che in chiusura della stessa.

Tutto quello che produco è costruito da me dall’inizio alla fine, compresi i trattamenti termici ed i foderi; prediligo linee filanti, peso ridotto e massima praticità, non amo i fronzoli inutili e ridondanti e limito l’uso di accorgimenti estetici al minimo … tanto non servono per tagliare di più…

Mi definisco un “Coltellinaio per passione e divertimento” e dico sempre ( e ne sono convinto!) che se fosse un lavoro mi sarei licenziato fin da subito!

Franco Vernazza
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