I coltelli di Claudio Ercoli

Mi chiamo Claudio Ercoli, ho 31 anni. Mio padre Gino, ora in pensione, ha lavorato una vita intera in fucina fin da piccolo ed ha quindi una certa destrezza nell’usare il maglio.

Abitiamo a Bienno, un piccolo borgo della valle Camonica in provincia di Brescia, detto anche la valle dei magli. Io lavoro come manutentore elettromeccanico in un’azienda della valle nel reparto acciaieria.

Mi è sempre piaciuto veder lavorare l’acciaio, dalla fusione alla forgiatura, e cosi poco più di tre anni fa io e mio padre abbiamo iniziato a costruire coltelli e forgiare damasco. Mio padre mi ha insegnato a costruire un coltello sia integrale che a codolo nascosto. Gli insegnamenti riguardanti i coltelli a lama fissa mi sono stati impartiti da Massimo Pasotti, detto Max Pax.

Con mio padre e due miei amici, Romolo e Matteo, ho iniziato a fare damasco nella fucina /museo del paese dove è tuttora funzionante un maglio ad acqua del 1600 e due magli elettrici; abbiamo costruito una forgia perché il forno li non scaldava abbastanza.
Posso dire di essermi innamorato del damasco per i vari disegni che si potevano ottenere,i primi damaschi da Noi creati erano semplici. Usavamo,per la billetta, ferro e acciai quali C70 , k720 e il k600. Sulle lastre facevamo disegni con il flessibile oppure bucandole col trapano a colonna e, in seguito, la spianavamo facendo il damasco ritorto.

In seguito ho conosciuto Francesco Muci, che mi ha spiegato come eseguire damaschi un po’ più complessi, utilizzando ad esempio, la tecnica del Ladder Pattern. Da quel momento in poi ho iniziato ad utilizzare anche il nichel nei miei damaschi creando disegni sempre più particolari.

Claudio Ercoli

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